Questa ricetta è stata realizzata in collaborazione con Weber Italia
Questa è la via di mezzo tra una ricetta e una tecnica. Per cuocere i carciofi dentro le braci roventi non servono particolari attitudini o grandi doti da Chef. Basta solo un po’ di brace, i carciofi e un minimo sindacale di olio, sale e pepe. Visto che è impossibile sbagliare, il successo sarà assicurato.
Se non avete mai provato a farli, questa è davvero l’occasione giusta. Gli amanti della griglia sanno bene che le verdure possono sembrare una delle cose più semplici da cuocere alla griglia ma in realtà, spesso, il risultato non è proprio entusiasmante.
La dottrina classica ci insegna a tagliare le verdure a fette sottili, metterle sulla griglia e rigirarle fino a quando non son pronte. Questo metodo invece è molto più spartano, ci chiede solo di mettere alcuni tipi di verdure direttamente dentro le braci roventi e carbonizzare letteralmente lo strato esterno.
Sì, è proprio così. Se vogliamo ottenere il risultato sperato non dobbiamo fare altro che lasciarle dentro ai carboni fino a quando l’esterno sarà completamente bruciato e le foglie tenere. Il metodo, ovviamente, non si presta per tutte le verdure ma, per alcune di esse, è il migliore che si possa scegliere.
Qualche tempo fa, se vi ricordate, vi ho elencato alcuni fra i più diffusi metodi di cottura sul fuoco. Tra questi c’era proprio l’embers roasting.
Il gusto dei peperoni, delle melanzane, delle patate, delle zucche e dei carciofi cotti direttamente sulle braci è completamente diverso rispetto a quello che potete ottenere con i metodi tradizionali. Il valore aggiunto è dato dal fumo che durante la cottura accarezza il vostro ortaggio.
Vediamo in pochissime mosse come preparare i nostri carciofi nelle braci.
Procuratevi dei carciofi abbastanza grandi e abbiate cura di non rimuovere le foglie esterne. Tagliate solo la punta e immergeteli in acqua per lasciarli inzuppare qualche minuto.
Nel frattempo avrete preparato un letto di braci con una spessa coltre di cenere bianca. Questo ci indica che la temperatura non sarà troppo elevata; il fuoco dolce è quello che ci vuole. Utilizzando dei guanti in cuoio, incastrate i carciofi tra i carboni roventi e lasciateli cuocere indisturbati per una decina di minuti.
Quando lo strato esterno sarà completamente bruciato e l’interno avrà preso un po’ di colore, lentamente si aggiunge un filo d’olio tra le foglie facendo attenzione a non versarlo sulle braci. Aggiungete anche un po’ di sale e di pepe a grana grossa per poi lasciarli ancora indisturbati per altri 15 o 20 minuti. Io vi consiglio di utilizzare dei sali aromatizzati come quello nero o il maldon o anche quello affumicato per uno sprint ulteriore.
E’ proprio questo il momento in cui si compie la magia. Il fumo inizia ad infiltrarsi tra le foglie dei carciofi e il sale favorisce la fuoriuscita dell’acqua di vegetazione. In questo modo le foglie all’interno si cuoceranno più in fretta grazie proprio al vapore che andremo a generare con questa mossa.
Trascorso il tempo necessario, strappate alcune foglie dal cuore del carciofo ed assaggiate. Se la consistenza è idonea alla masticazione potete rimuoverlo dal fuoco. In caso contrario, lasciatelo andare ancora per qualche minuto.
L’effetto scenografico è assicurato e il sapore, vi assicuro, non delude mai le aspettative.
Ovviamente, inutile dirlo, gli strati esterni carbonizzati non devono essere mangiati ma rimossi e buttati via. Non togliete questo giochino ai vostri compagni di merenda; lasciate che siano loro a sporcarsi le mani e a giocare con le foglioline bruciacchiate. In questo modo, l’odore del fumo misto all’olio e al sale che rimane sulle dita, non lo dimenticheranno facilmente.
Una volta rimosso lo strato esterno, ciò che rimane è un cuore di carciofo caldo e profumatissimo, con un sentore pronunciato di affumicato e una complessità di sapori veramente impressionante.
Il carciofo cotto in questo modo, in bocca, rilascia note balsamiche, di liquirizia. L’olio, il sale e il pepe sono il giusto complemento che esalta il gusto senza sovrastare.
Come vi ho detto prima, sbagliare questa ricetta è praticamente impossibile, la preparazione preventiva non vi impegna per più di 5 minuti ma il risultato finale è davvero qualcosa di epocale.
Secondo la mia esperienza, le donne amano i carciofi nel carbone molto più degli uomini ma non chiedetemi il motivo perché non saprei cosa rispondervi.
Insomma, dai, una bruschettina di pane di grano duro con un pezzetto d’aglio strofinato e un cuore di carciofo affumicato all’olio d’oliva vi riporta ai sapori di una volta. Quelli forti, potenti e indimenticabili.
Massimo risultato con il minimo sforzo.
E non venitemi a dire che non vi è venuta voglia di provarli.
Tempo di preparazione: 30 minuti
Tempo di cottura: 25 minuti
Ingredienti per 4 persone
- 8 Carciofi
- 100 grammi Pane di grano duro
- 1 mazzo Prezzemolo
- 1 Spicchio d'aglio
- 1 Scorza di Limone
- Sale
- Pepe
- Olio extravergine
Istruzioni
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Accendere un cesto di carbone nella ciminiera d'accensione. Quando pronto, spargerlo per tutto il braciere.
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Tagliare le punte ai carciofi ma senza rimuovere le foglie esterne più coriacee; faranno da scudo al calore.
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Condire con olio, sale e pepe e arrostire i carciofi ponendoli direttamente sola le braci ardenti.
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Chiudere il coperchio e lasciare in cottura per almeno 30 minuti.
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A parte tritare il prezzemolo con l'aglio e la scorza di limone. Mettere in una ciotola con dell'olio extravergine di oliva e Frullare il pane in un robot da cucina con 4 cucchiai di olio fino a raggiungere una consistenza grossolana.
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Tostare il pane in padella fino a quando non diventa di un bel colore rosso ramato. Mettere da parte a raffreddare. Quando le foglie interne del carciofo si staccano facilmente significa che sono cotti. Rimuoverli dal fuoco e lasciare raffreddare per qualche minuto. Rimuovere con cura le parti carbonizzate e tagliare in due la parte rimanente. Impiattare i carciofi e disporre sopra prima la gremolada e poi le briciole di pane tostato.
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